banner
Casa / Notizia / Il mondo deve ricordare la missione del Capitano Kendrick in Giappone nel 1791
Notizia

Il mondo deve ricordare la missione del Capitano Kendrick in Giappone nel 1791

Jun 04, 2024Jun 04, 2024

Tokio

La missione riflette l’etica dell’America, in particolare parti della storia della Silicon Valley, parti della storia giapponese e, in effetti, una lunga storia di diaspore indiane che partirono e arrivarono in India in tempi diversi.

Fu il 1° ottobre 1787, subito dopo la guerra d'indipendenza americana dalla Gran Bretagna, dall'aprile 1775 al settembre 1783, che lasciò ribollire la rabbia tra gli inglesi che si riversò nei tentativi di distruggere il commercio e gli investimenti della nascente nazione. Allora la corte reale britannica credeva che l’esperimento americano con la democrazia sarebbe fallito e che le ex colonie sarebbero arrivate implorando di rientrare nell’impero britannico. L’America era fortemente indebitata in percentuale del PIL dopo aver sconfitto la superpotenza allora leader a livello mondiale. Pertanto, per rompere lo stallo commerciale britannico o l'embargo e stabilire una presenza nel Pacifico, i pionieri americani partirono su due navi, la Lady Washington, uno sloop ad albero singolo di sessanta piedi con undici uomini (in parte finanziato da Martha, la moglie del Generale George Washington) e la Columbia Rediviva, un brigantino a tre alberi di 83 piedi con un capitano ed un equipaggio di 40 marinai. Questa affascinante storia è raccontata dallo storico Scott Ridley nel suo libro "Morning of Fire: America's Epic First Journey into the Pacific" (riferimento 1) così come da altri storici citati in questo articolo e in documenti e documenti storici, ora situati nei musei negli Stati Uniti e in Giappone. È una storia transpacifica alla ricerca di capitali per lo sviluppo della nuova nazione allora nascente per sostenere l'indipendenza e la libertà.

All’epoca, oltre un secolo prima del Canale di Panama, le navi che salpavano da Boston dovevano doppiare Capo Horn, punta meridionale del Sud America, prima di dirigersi verso l’Asia. Comandato dal capitano John Kendrick, che era stato un capitano di caccia alle balene, un capitano di mare durante la guerra rivoluzionaria americana e un corsaro (ufficialmente autorizzato dalla nuova nazione ad attaccare e prendere navi in ​​mare) e quindi un eroe di guerra che aveva catturato con un altro capitano due navi mercantili britanniche per le quali il re Luigi XVI di Francia aveva assegnato alla coppia 400.000 lire francesi (valuta francese fino al 1794) in cambio delle navi premio che trasportavano zucchero muscovado (zucchero di canna di canna ricco di minerali e melassa) e rum dalla Giamaica a Londra. Si ipotizza addirittura che il desiderio di prendere le navi tra i ministri di re Luigi abbia spinto la Francia a passare dalla “neutralità” alla parte dei rivoluzionari. Tali storie delle sue audaci avventure circolavano attraverso i social media di quell'epoca e alcuni dei padri fondatori, Benjamin Franklin, Thomas Jefferson, John Adams e in effetti George Washington, conoscevano Kendrick.

Il capitano Kendrick era uno dei "Figli della Libertà" che salì a bordo di due navi della Compagnia britannica delle Indie Orientali e gettò in mare 342 casse di tè "britannico" altamente tassato (in verità tè indiano coloniale esportato) nella notte buia e piovosa del 16 dicembre. 1773 mentre era vestito da nativo americano, un'azione successivamente soprannominata il "Boston Tea Party". (Riferimento 2)

Successivamente, dopo lo scoppio delle ostilità con la Gran Bretagna, nel maggio 1776 si credeva che Kendrick avesse contrabbandato armi tra cui moschetti, cannoni e polvere da sparo per pistole dai Caraibi a bordo di una nave i cui proprietari erano sotto contratto con un comitato segreto del Congresso continentale (il comitato ad interim parlamento del governo in esilio della nazione separatista).

Una volta finita la guerra, l’economia americana era nel caos e dovette affrontare una grande ostilità da parte della Gran Bretagna che le bloccava l’accesso ai porti da essa controllati in Canada, nei Caraibi e in Europa. Le forze armate britanniche avevano sequestrato centinaia di navi appartenenti ad americani, le avevano bruciate dove erano ancorate o le avevano messe all'asta a Liverpool e avevano devastato Boston e la maggior parte delle città portuali sulla costa atlantica. Altre potenze europee, Francia e Spagna, volevano l’esclusività sul commercio sulle nuove colonie indipendenti, e quindi non c’era una soluzione facile all’imbroglio commerciale e di investimento.